Maggio, mese della rosa

 La rosa è il fiore simbolo di maggio, mese in cui raggiunge il picco della fioritura, colorando il paesaggio e diffondendo il suo profumo avvolgente nell’aria. Per chi ha programmato o desidera prenotare un viaggio in Marocco nel mese di maggio, Dar Darma, storico riad nel cuore della Medina, serve tè alla rosa homemade e organizza tour guidati alla scoperta della Valle delle Rose: siamo a circa cinque ore di macchina a est di Marrakech, verso il cuore del Marocco, distanza che vale la pena percorrere per scoprire i paesaggi scenografici che ospitano la produzione di una delle essenze più apprezzate al mondo. 

Situata alle spalle della catena dell’Atlante, tra datteri, alberi di fichi, arance e melograni, avvolta dai contrasti tra la terra rossa e le distese verdi lungo le rive del Dadès e del M’Goun, la Valle delle Rose rappresenta la meta di uno degli itinerari più suggestivi del Marocco, che partendo da Marrakech si dirige verso la cittadina fortificata di Ait-Ben-Haddou, circumnavigando la Valle dell’Ourika, per poi proseguire verso Ouarzazate e Kelaat M’gouna.

Quest’ultima è divenuta capitale dell’essenza nota come “rosa di maggio” e ancora oggi custodisce i segreti dei maestri profumieri. Qui, il rito della raccolta dei petali color rosa pallido è accompagnato da festeggiamenti in stile berbero, con decorazioni, danze e celebrazioni. Suggestivo il paesaggio: Kelaat M’gouna si trova alle porte del Sahara, all’ombra dei monti dell’Atlante. Intorno al villaggio, i campi dove crescono i cespugli di rose si estendono per più di 50 chilometri, lungo i fiumi Dadès e M’Goun. Situato a 1500 metri di altitudine, il villaggio fortificato di Kelaat M’gouna è attorniato da kasbah e campi coltivati, il cui verde vivace crea un contrasto straordinario con il rosso tipico della terra utilizzata per costruire le abitazioni e i riflessi luccicanti dell’acqua dei fiumi, che alimentando oasi rigogliose scivolando silenziosi tra le rocce.

La specie autoctona è la rosa damascena, originaria della Persia, che secondo la leggenda venne portata in Marocco secoli fa da un mercante berbero. Ogni anno, durante la principale stagione di crescita, tra aprile e maggio, è possibile ammirare piccole roselline spuntare ovunque, chiudere gli occhi e respirare il profumo inebriante che si diffonde nell’aria. Annualmente le donne del luogo raccolgono, rigorosamente al mattino, tra le 3000 e le 4000 tonnellate di boccioli di rosa selvatica, che vengono successivamente fatti essiccare o utilizzati dalle distillerie locali per produrre acqua di rose, olio e saponi oppure ancora per la creazione di profumi, specialmente da parte delle maison francesi. Non solo, i boccioli vengono utilizzati anche per piccoli gioielli e creazioni artigianali, oppure ancora per preparare il , aromatico e rinfrescante, facile da preparare e ricco di benefici in quanto è dolcemente depurativo, ha virtù rilassanti, è ricco di antiossidanti e di vitamina C.

La ricetta del tè alla rosa di Maria, chef

Porre in una tazza cinque o sei petali di rosa freschi o un cucchiaino di petali essiccati, aggiungere un cucchiaino di tè verde sfuso (o quello che si preferisce), coprire con acqua bollente e lasciare riposare, meglio se coperto, per circa 5 minuti. Una volta pronto, filtrare e addolcire con miele. Se si desidera, è possibile arricchire il tè alla rosa con un pezzettino di zenzero o qualche fogliolina di menta, ma anche arancia essiccata, violetta, lavanda, un pizzico di noce moscata o qualche chiodo di garofano.

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